Nate dall’ amore …

Dall’ alto della mia  “normalità”  vorrei condividere alcune riflessioni che un’esperienza professionale mi       ha permesso di maturare.

Ho iniziato a seguire tre gemelline, dopo la loro nascita in Canada e  dare consulenza alla neo mamma su     cosa fare per assistere al meglio le tre neonate.

Ho trovato una mamma, molto dolce ed attenta desiderosa di imparare e fare il meglio per le bambine, una mamma sensibile ai loro bisogni, come da tempo non mi capitava di incontrare.

In quest’ultimo decennio vedo sempre più spesso mamme troppo prese dal lavoro o altre cose,  da dedicare sempre meno tempo alla maternità e devo ammettere anche se a malincuore che   le mamme di oggi sono  un po’ diverse dallo stereotipo di mamma, che per anni ho assistito.

Sono stata quindi colpita da questa mamma, particolarmente attenta e sensibile alla crescita e sviluppo delle sue bambine;

l’unica cosa di diverso dalle altre situazioni è che questa mamma era un ragazzo cosi come il loro Papà, dal nome di  Simone e Roberto.

Viola,  Sofia, e  Melissa , tre bambine, tre gemelline, nate da una gestazione  di sostegno.

Non sono nate come di consueto dal piacere di un rapporto sessuale, preceduto da un desiderio di amore tra un uomo e una donna, dal desiderio di vedere concretizzato il proprio sogno di amore e procreazione… come forse era una volta…

La  realtà  sappiamo tutti che non è cosi…  Oggi molti bambini  non nascono tutti da un grande amore…

ma sono il risultato  di un semplice  impulso sessuale,  un infatuazione… un attrazione… tutte cose  che nulla hanno a che  vedere con l’ amore decantato per anni nelle favole con  le quali  siamo cresciuti tutti… dal finale romantico : “ e vissero felici e contenti … “.

Queste sorelline, non sono nate nel modo tradizionale che tutti noi conosciamo, ma non per questo non si può dire che non sono             “ figlie dell’ amore “ .

Queste esplosione di bambine, e di vitalità,  sono il frutto di un sogno di una coppia di ragazzi, che volevano anche loro diventare genitori come tutte le coppie che vogliono realizzare il sogno di  avere una famiglia.

Dietro al loro concepimento c’è ad ogni modo,  ed indiscutibile, un progetto di amore, un indissolubile bisogno di dare e ricevere amore, e confrontarsi con la realtà genitoriale più di quanto ce ne sia in una situazione considerata “ normale”.

Alle gemelline, protagoniste di questa vicenda, mi viene da dire:

Care Viola , Sofia e Melissa, il vostro arrivo  in questa famiglia,  è stato certamente  desiderato, e aspettato con ansia, dolore  e trepidazione,  come si aspetta qualcosa che  già sappiamo ci renderà felici. Essendo una mamma, prima di un’ Ostetrica  posso un pò immaginare le tantissime  emozioni  che il vostro arrivo possa aver generato, ed avendo avuto modo di conoscere l’animo dei vostri genitori, non ho dubbi, dell’ amore e protezione  immensa di cui potrete  sempre godere. “

Per tutte quelle persone, me inclusa, generate e create da famiglie eterogenitoriali, posso dire di non fossilizzarsi troppo sull’ immagine stereotipata  della “ famiglia del mulino bianco “.

Penso che quello di cui hanno bisogno i bambini per crescere è,  solo l’amore,  e da chi viene donato non ha importanza, l’ importante è riceverlo.

Se parliamo del benessere  per la società, non metto in discussione che la figura della mamma e del papà sia più  facile da accettare, ma ad oggi nel 2014 abbiamo il dovere di vedere che  le cose  stanno cambiando; che ci sono  delle persone che seguono il loro orientamento  sessuale, e che scelgono di trasmettere l amore che hanno dentro, ai loro figli.

Purtroppo l a realtà di oggi, è ben differente dalle società che ci hanno preceduto,  in cui la famiglia era il primo regno dell’uomo, un nido sicuro, dove ogni componente trovava, riparo amore e protezione.

Oggi quanti  ragazzi, ad iniziare  da mio figlio,  possono  dire di aver goduto della presenza di tutti e due i genitori ?

Quanti bambini vengono abbandonati  da un genitore prima ancora di nascere ?

Quanti bambini, vengono contesi tra genitori che si fanno la guerra ?

Quanti bambini  sono  vittima  di violenze all’ interno di quello che noi oggi chiamiamo famiglia ?

Quanti bambini, nelle migliori delle condizioni sono figli di genitori separati ?

Non mi sembra che questi numeri interessino mai veramente a nessuno, o suscitano particolare clamore,  tanto è la consuetudine di questi avvenimenti…

Sono pienamente d’ accordo e consapevole  che non dovrebbe essere così, ma la realtà dei fatti  è così, che ci piaccia o no, ed in questo degrado morale, che tutti noi abbiamo contribuito a creare, è l’ unica realtà con cui dobbiamo fare i conti.

La  società, in questo momento,  ha ben altri grandi  problemi, sempre portati dal degrado morale.

Ci sono infinite  guerre religiose, dove non vengono rispettati neanche i bambini…  droga, criminalità… e non è certo il momento di fare la guerra a coppie non eterosessuali, che al  di là della loro scelta sessuale, non mi sembrano nuocere a nessuno.

Anzi, spesso tra loro,  spiccano personalità importanti  che contribuiscono notevolmente ad aumentare la creatività di ogni tipo nel mondo.

Il mio messaggio è, viviamo già dentro una guerra, anche se il rumore dei carrarmati è soffuso, o reso ovattato dalla patina sociale… non c’è motivo di alimentare ulteriore guerra.

Se c’è un  Dio, è sempre lui  che ha creato anche ciò… e allora chi siamo noi  per discriminare, limitare, o impedire all’ omosessuale di avere e amare dei figli, di dare e ricevere amore, che è l’ unica cosa, proclamata anche dalla bibbia, per cui vale la pena vivere…

Ribadisco,  la società purtroppo  è cambiata.

Sarebbe bello avere tutte le  famiglie del  “ mulino bianco “ ma sappiamo bene che non è così.

Non è così neanche  nelle migliori  delle famiglie, e allora bisogna imparare a convivere  con le differenti realtà,  dove ognuno ha i propri spazi, aumentando  la tolleranza e la clemenza  di fronte a scelte diverse dalle nostre, perché noi di certo non siamo nessuno per giudicare o emettere sentenze.

Insomma, dall’ alto della mia normalità , posso solo  che invidiare, nel senso più positivo del significato,   questa famiglia,  dove è presente, amore, rispetto, e  collaborazione, raramente presenti in uguale misura nelle cosiddette “ famiglie  normali “.

Sono sempre stata abbastanza orgogliosa, di essere  “semplicemente normale”… ma  in confidenza posso dire, che ho visto cosi tante cose brutte e vergognose fatte dalle persone che noi chiamiamo  “ normali “, che se ci fosse  un modo,  per passare alle persone non normali sarei ben contenta di farne parte…

In questa esperienza, ho compreso una cosa :

L’ amore è solo Amore, e non può nuocere mai a nessuno, indipendentemente da che parte  sia la provenienza e posso solo augurare ogni bene, a questa nuova famiglia. Ostetrica Pina  Orsini

 

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